L’Ordinamento del cielo e della terra
Esposizione di Richard Lang
LA MIA IDENTITÀ GALATTICA: LA VIA LATTEA
Visto da una galassia vicina, io, che qui al centro non sono nient’altro che Capacità, là mi manifesto come una galassia a spirale: la Via Lattea. Ruotando maestosamente come una girandola, sono composta da 100 miliardi di stelle e ho circa 13,6 miliardi di anni, 800 milioni di anni più o in meno! Sono una galassia a spirale piuttosto grande, 120.000 anni luce di larghezza e 3.000 anni luce di spessore nel mio centro. Vivo in un gruppo di circa trenta galassie che si chiama il Gruppo Locale, di cui l’altro membro grande, la Galassia di Andromeda, dista 2 milioni di anni luce (dalla Terra). Attualmente, sono in collisione con una piccola galassia vicina, la Galassia Nana Irregolare del Sagittario, ma non è la prima volta. Probabilmente mi passerà attraverso senza fare danni gravi. Il gruppo più distante di galassie che ho scoperto finora è lontano 13,5 miliardi di anni luce. Sono una fra 100 miliardi o più di galassie (chi lo sa?) che si stanno allontanando da una misteriosa esplosione originaria.
Sollevando lo sguardo dal mio Vuoto centrale in una notte limpida, vedo soltanto una piccola parte delle 100 miliardi di stelle che compongono il mio immenso corpo galattico.
La Via Lattea
Se riesco a vedere la Via Lattea, una concentrazione di stelle che forma un lungo sentiero bianco attraverso il cielo, vuol dire che sto guardando verso il centro del mio corpo galattico a disco dove le stelle sono più numerose. Questo è l’equivalente, a livello umano, del guardare il torso del mio corpo (senza testa). In entrambi i casi sto guardando il mio corpo dal mio Vuoto centrale, ma a livello galattico getto lo sguardo più in là.
Capacità per le altre galassie
Guardando oltre tutte le stelle nel mio corpo galattico (guardando oltre i miei arti galattici) sono Capacità per altre galassie. La Galassia Nana Irregolare del Sagittario dista 75.000 anni luce. Si trova dall’altra parte del mio corpo galattico (cioè dalla Terra), quindi per scorgerla, devo guardare più o meno attraverso il mio centro galattico.
La Galassia Sombrero dista circa 50 milioni di anni luce.
L’autocoscienza galattica
A livello galattico non riesco a vedere la mia faccia (esattamente come non riesco a vederla a livello umano). È solo osservando i miei vicini galattici che riesco a farmi un’idea della mia forma galattica, delle mie dimensioni galattiche, della mia età galattica, del mio comportamento galattico e così via, come se mi stessi vedendo con i loro occhi. In questo modo non soltanto godo del mio sguardo su di loro ma anche del loro sguardo su di me. Questa galassia sulla destra si chiama Galassia Girandola. Essa dista 27 milioni di anni luce ed è una galassia a spirale come me. Guardarla è come guardare in uno specchio, tranne che la Galassia Girandola è due volte più grande di me per cui, in una foto di me scattata da lei, io sarei più piccola. Le stelle in primo piano fanno parte del mio corpo galattico; attraverso di loro guardo il mio vicino galattico. Questo, a livello umano, è l’equivalente del guardare un amico e contemporaneamente vedere il mio naso. In entrambi i casi, sto guardando un amico all’esterno del mio Nulla consapevole, oltre il mio corpo, ma mentre a livello galattico guardo milioni di anni luce, a livello umano guardo solamente qualche metro.
Nell’osservare i miei vicini galattici, riesco a riconoscermi come galassia. Sono membro di una società straordinaria, una società praticamente angelica.
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La mia identità come un tutto
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